mercoledì 16 dicembre 2015

Gender e sessualità cosa impedisce un confronto sereno?


Genere e sessualità due argomenti di cui nella Chiesa cattolica, in questo momento, non si riesce a parlare e confrontarsi serenamente. Dopo la campagna scatenata da gruppi cattolici tradizionalisti contro il governo e la scuola italiana, colpevoli di essere preda di una non ben identificata ideologia gender che vorrebbe annientare le differenze di genere, sembra non essere più possibile avere un confronto sereno su come intendere la differenza sessuale nel mondo contemporaneo.

Tutto infatti sembra essere soffocato da chi denuncia a gran voce e con allarmismo la deriva in cui, secondo loro, l'Italia si starebbe incamminando. Ovvero il solito museo degli orrori generato da psicosi collettiva, dove ai bambini dell'asilo viene insegnato a masturbarsi, dove "vengono confusi" sulla loro identità di genere dicendo loro che le donne possono guidare il camion, fare il poliziotto o il soldato e che gli uomini possono stirare, accudire i figli e fare la calza. Le solite sciocchezze che sentiamo dire ormai da diversi mesi a questa parte da molti pii cattolici, accecati probabilmente, dalle loro stesse preoccupazioni.

Questo è quello che è successo a Parma dove si è tenuto un incontro dibattito sull'argomento dopo che questa estate, un gruppo di donne cattoliche aveva scritto ai responsabili di associazioni e movimenti per denunciare "i metodi e i toni assunti dal dibattito sulla cosiddetta ideologia gender". Rita Torti in qualità di rappresentante delle firmatarie della lettera, scrive sull'ultimo numero de il Regno un resoconto di quest'incontro, in cui compaiono aspetti allarmanti e desolanti. Anche se la voglia di confrontarsi e di avere un'informazione completa, vera e libera da posizioni prettamente politiche e preconcetti ideologici è presente tra i cattolici, dall'altra persistono ancora coloro che hanno già le risposte in tasca e si presentano a questi incontri per fare interventi fuori contesto, ripetere la solita tiritera di falsità e sciocchezze, guastando così l'ottimo intento di questi incontri. Alla fine della conferenza la Torti ammette nell'articolo di essere stata insultata e attaccata dai guastatori soddisfatti di essere riusciti a vincere la battaglia, cioè mandare a monte l'incontro organizzato dal movimento ecclesiale di impegno culturale, da altri cristiani come loro, insomma. Se è così che si vince la guerra, ovvero la famosa sfida antropologica, stiamo freschi!!.

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